Demografia, crescita, immigrazione: un ciclo di seminari sull’invecchiamento

Si è aperto il ciclo di seminari organizzato dall’Arel per fare il punto sulle conseguenze dell’invecchiamento della popolazione in Italia. Al centro delle riflessioni del gruppo di lavoro – composto da esperti di numerose discipline, professionisti ed esponenti delle istituzioni – le ripercussioni culturali, economiche e sociali dei fenomeni demografici in atto nel nostro Paese. Nel primo incontro, tenutosi il 19 gennaio, è stata presentata una relazione del prof. Daniel Gros, direttore del CEPS

Si è aperto il ciclo di seminari organizzato dall’Arel per fare il punto sulle conseguenze dell’invecchiamento della popolazione in Italia. Al centro delle riflessioni del gruppo di lavoro – composto da esperti di numerose discipline, professionisti ed esponenti delle istituzioni – le ripercussioni culturali, economiche e sociali dei fenomeni demografici in atto nel nostro Paese. Nel primo incontro, tenutosi il 19 gennaio, è stata presentata una relazione del prof. Daniel Gros, direttore del CEPS (Centre for European Policy Studies), che, dopo aver identificato in una vera e propria crisi di natalità la causa dell’invecchiamento progressivo della popolazione italiana,  ne ha approfondito le conseguenze: un rallentamento della crescita economica, dovuto alla diminuzione e all’invecchiamento della forza lavoro, e uno sconvolgimento del sistema di welfare e di finanza pubblica. Dall’analisi è emersa poi la necessità di avviare una seria riflessione sulle scelte politiche da attuare nel prossimo futuro. Sono intervenuti nel dibattito, tra gli altri, Anna Maria Artoni, Natale Forlani e Luigi Spaventa.

Nel corso del secondo seminario, svoltosi il 10 febbraio, è stata invece presentata una relazione del prof. Massimo Livi Bacci, docente presso l’Università di Firenze, che ha voluto anzitutto sottolineare come tale fenomeno caratterizzi prevalentemente l’Italia, rispetto al resto dell’Europa avanzata. Le performance demografiche del nostro Paese, infatti, oltre a non garantire il rinnovo della popolazione, dimostrano un forte ritardo nel passaggio dei giovani all’età adulta. Tale tendenza non è controbilanciata da un’adeguata mobilitazione di risorse per spese sociali a beneficio di giovani e famiglie. Si è auspicata, dunque, l’attuazione di maggiori politiche pubbliche di sostegno alle nascite, e, in particolare, si è fatto riferimento all’ipotesi di attivazione di un fondo per ogni neonato. Alla relazione del professor Livi Bacci, introdotta da Enrico Letta, hanno fatto seguito alcune riflessioni dei partecipanti, tra i quali Adriano Bompiani, Natale Forlani, Carlo Jean, Maria Teresa Salvemini, Mario Sarcinelli e Tiziano Treu.