L’Associazione
Cos’è l’Arel
L’Arel – Agenzia di Ricerca e Legislazione – nasce nel 1976 da un’intuizione di Nino Andreatta che, insieme a un gruppo di personalità di primo piano del mondo della politica, dell’università, dell’industria e delle professioni (tra gli altri Umberto Agnelli, Urbano Aletti, Adriano Bompiani, Franco A. Grassini, Ferrante Pierantoni), avverte l’esigenza di un luogo ove approfondire i più rilevanti temi economici, amministrativi e istituzionali, italiani e internazionali.
L’obiettivo era chiaro: analizzare la complessità con i più moderni e rigorosi strumenti d’indagine, promuovendo un approccio di innovazione culturale e dialogo aperto tra prospettive e professionalità diverse.
Dal 2025 l’Arel è guidata da Enrico Letta, che aveva già ricoperto a lungo il ruolo di Segretario Generale (1993-2013 e 2014-2023). La sua Presidenza rappresenta una naturale continuità di un percorso che lega strettamente la sua storia personale a quella dell’Associazione.
Nelle attività che si sono da allora succedute il confronto che si è sviluppato si è sovente tradotto in articolate proposte che, approdate in Parlamento, sono diventate leggi del nostro ordinamento.
L’Attività e il metodo
Nel corso di ormai cinque decenni gli incontri, i convegni, i seminari e gli osservatori dell’Arel, unitamente alle attività di ricerca, hanno affrontato un amplissimo arco di questioni, come risulta evidente dalla varietà dei temi toccati nei numerosi volumi della collana editoriale in collaborazione con il Mulino, delle Monografie e della rivista stessa.
Da argomenti tipicamente economici, come il rapporto tra Stato e industria in vari Paesi europei o l’esame delle dinamiche e dell’intreccio tra salari e partecipazione l’interesse dell’Arel si è andato via via allargando a studi e iniziative nei settori della giustizia, della riforma della pubblica amministrazione e delle amministrazioni locali, della trasparenza della finanza e della borsa, della sanità, delle riforme istituzionali, delle tematiche europee e dell’ambiente.
Tutte queste attività hanno sempre seguito un metodo di confronto aperto e a tutto campo, basato su analisi rigorose e sull’incontro tra competenze maturate nei diversi settori e ambiti della vita accademica, imprenditoriale e politica del nostro Paese. Elaborazione e confronto sono sistematicamente volti a tradursi in proposte operative o legislative, a livello nazionale ed europeo.
Nel corso dei decenni, inoltre, diverse esperienze e progetti si sono sviluppate a partire dall’Arel. Nel 2015 l’Arel ha dato vita a due rilevanti iniziative, entrambe poi sviluppatesi in maniera indipendente: da un lato la Scuola di Politiche, il cui obiettivo è formare giovani di talento, tra i 18 e i 26 anni, rafforzandone le competenze e la capacità di affrontare con consapevolezza i cambiamenti, per renderli protagonisti di innovazione nella vita professionale, civile e politica; dall’altro lato l’Associazione Italia-Asean, il cui obiettivo è rafforzare il dialogo, la conoscenza e gli scambi tra l’Italia e i Paesi dell’ASEAN, promuovendo una collaborazione sempre più stretta e proficua tra il nostro Paese e il Sud-Est asiatico.
Nel 2025, l’Arel ha poi lanciato il Single Market Lab, un progetto volto a sviluppare proposte innovative per rafforzare l’economia e l’integrazione europea, a partire dal metodo di lavoro consolidato nel processo di elaborazione del Rapporto Letta Much More Than a Market.
Perché l’Arel
È l’agosto 1976, il 20 e 21 giugno si sono svolte le elezioni politiche alle quali è andato a votare più del 93% degli aventi diritto, compresi i diciottenni convocati ai seggi per la prima volta. Alla guida del maggior partito italiano, la Democrazia Cristiana, c’è Benigno Zaccagnini, intenzionato a rinnovare il partito e ad aprirlo a personalità del mondo accademico e delle professioni. È così che nel Senato della VII Legislatura entra una pattuglia di professori, dirigenti, manager. Tra loro Nino Andreatta. Vogliono incarnare un nuovo modo di fare politica, con l’idea che la competenza sia più importante dell’appartenenza, che la sapienza anche tecnica sia indispensabile per svolgere un lavoro legislativo in modo efficiente e utile al Paese.
È sulla base di queste convinzioni che nasce l’Arel; ne assume la presidenza Nino Andreatta, figura carismatica già molto nota sui giornali, da anni consigliere di Aldo Moro. Con loro c’è l’ingegnere nucleare, Ferrante Pierantoni, che diverrà lo storico Segretario generale dell’Associazione. Da sempre vicino all’Arel è stato anche Francesco Merloni, che nel 2007 raccoglierà il testimone di Nino Andreatta alla presidenza.
L’Arel ha accompagnato i cambiamenti storici di questi decenni pagando anche un tributo di sangue negli anni bui del terrorismo: Roberto Ruffilli fu assassinato dalle Brigate Rosse il 16 aprile 1988, tre giorni dopo aver dato il “visto si stampi” a Il cittadino come arbitro, la sua opera più nota, pubblicata nella collana Arel-Mulino; Marco Biagi, ucciso il 19 marzo 2002, aveva partecipato ai seminari dell’Arel presentando le sue proposte di riforma del mercato del lavoro.
Temi e incontri hanno riguardato tutti i grandi avvenimenti europei e mondiali: dall’allargamento a Sud della Comunità Europea degli anni Ottanta (Grecia, Spagna e Portogallo), all’avvento di Michail Gorbačëv in URSS, alla caduta del Muro di Berlino, al Trattato di Maastricht, via via ai successivi allargamenti dell’UE, alla difesa europea e alle innovazioni tecnologiche: incontri a porte chiuse, convegni pubblici e volumi stanno lì a raccontarlo.